La grande avventura del piccolo principe Valiant (Isao Takahata, 1968)
78' animazione, colore
Hols vive su una piccola isola insieme al padre anziano. Si destreggia in una vita piena di pericoli in un ambiente ostile fin quando, alla morte del padre, parte alla ricerca di suoi simili. Trova un villaggio vessato dalle prepotenze del malvagio Grunwald, riuscirà Hols e i suoi nuovi compagni a resistervi?
Questo film fu girato dalla Toei dieci anni dopo "La Leggenda del Serpente Bianco"
Ma, a guardarlo potrebbe essere stato girato vent'anni dopo. Sfido chiunque a non riconoscere la mano dello studio ghibli nelle scene prima dei titoli di testa. Hols è praticamente Conan, i temi sono quelli cari all'autore che qui ha il compito di impostare le scene e già recano il marchio che imprimerà nelle opere che verranno: le figure femminili complesse, il conflitto uomo natura e un certa dose, anche più marcata che in futuro, di collettivismo.
Certo ci sono anche dei difetti: il ritorno dalla foresta di Hols non è un episodio ben risolto e - presumo la mancanza di fondi - le scene più concitate sono rappresentate con immagini statiche animate dai soli movimenti di macchina, ma sono difetti che non intaccanoil valore dell'opera.
E la mano del regista? La vedo nel grande coraggio che ci è voluto per elaborare un'opera così in anticipo sui tempi da essere risultata un fallimento commerciale.
Ciao!
C.
PS: dato che il doppiaggio in italiano (d'epoca) si prese alcune libertà (ad un certo punto un riferimento ad un arma scomparsa diventa un riferimento ad un lupo scomparso), ho visto il film in giapponese, ma sono rimasto contrariato dall'adattamento dei dialoghi, che mi sono sembrati affettati, mentre forse l'obbiettivo era un tono aulico?
Si può anche notare l'unico gufo capace di levitare!
#recensioni