Cambio di rotta: la mia presenza su Internet e nel Geminispazio

In questo post parlo di Internet.

(1590 parole, 6 minuti circa)

Ho scritto un mucchio di cose da quando ho postato l'ultimo articolo del mio gemlog, senza però riuscire a decidermi di pubblicare niente. Sono riflessioni su vari argomenti, ma soprattutto ho continuato a riflettere sul tema del mio ultimo post, spinto dalla determinazione a voler continuare con questo progetto personale e di farlo però in un modo che mi riesca congeniale.

Lo stato miserevole della rete di oggi

Ci sono diversi fattori che concorrono a formare le mie sensazioni e le mie idee sul condividere in internet. Uno di questi non può che essere lo stato attuale della rete, sia dal punto di vista tecnico, sia da quello - diciamo così - *morale.* Sul primo non ho molto da dire, dal momento che non ho grandi conoscenze da esibire e anzi ho trovato sul Geminispazio molti articoli interessanti che hanno confermato e consolidato le mie idee. Sul secondo, invece, potrei scrivere a fiumi: ma cercherò di contenermi al necessario.

Viviamo in un'era di bulimia dell'informazione. Tutto diventa *contenuto digitale* da pubblicare e consumare. Tutta l'esperienza umana, tutta la vita sembra così ridursi a un mero *dato* da smerciare velocemente sulle piattaforme, dove viene compulsivamente divorato dall'ingordigia degli utenti. Dopo l'ennesimo video, l'ennesimo post, l'ennesimo podcast che non aggiungono nulla di nuovo o di veramente informativo, sento di aver sprecato il mio tempo e di aver ristretto i miei orizzonti. È così, perché probabilmente riflettendo sulle cose da solo avrei potuto pensare qualcosa di molto più valido o comunque *di mio*.

In questo panorama, che senso ha condividere qualcosa di proprio? Qualcosa sulla quale magari ho riflettuto a lungo, alla quale è attaccata una parte della mia percezione di me stesso, qualcosa a cui tengo? Prendere *questa cosa* e gettarla nell'abisso dei social media, dove scomparirà all'istante, travolta da una marea incessante di meme e di rumore insensato? Che senso ha?

Non ha nessun senso infatti. Ecco perché qualunque persona sana di mente dovrebbe smettere di usare le piattaforme commerciali, o almeno cercare di limitarne l'uso ad un'informazione che è tanto necessaria quanto difficile, e non contribuire con del proprio ad innalzare un monumento alla vacuità. Notare che non ho tirato in ballo - volutamente - l'argomento che è più di moda per ora: *l'intelligenza artificiale!*

Forse per la maggior parte delle persone queste sono sottigliezze e scrupoli di un animo troppo sensibile. Ma per me sono questioni importanti. Credo che tutti abbiano notato un drastico calo nella qualità delle interazioni umane in rete dall'inizio dell'era degli smartphone. Da quel momento in poi, qualunque idiota con due pollici e un telefono si sente in diritto di far conoscere al mondo la sua fetidissima opinione su qualunque tema.

Non mi si fraintenda: non sono contro la libertà di pensiero e di espressione, al contrario. Penso anzi che chiunque debba essere in grado di esprimere le sue idee, anche a costo di offendere qualcuno. Tendiamo infatti a dimenticare che c'è una grande differenza tra esprimere un'opinione discutibile e dire qualcosa con il solo proposito di urtare la sensibilità altrui.

Tuttavia, i media sociali non dovrebbero incoraggiare - come invece fanno - l'utente a *sparare* in rete qualunque cazzata gli venga in mente, senza un'adeguata riflessione. Ogni post è solo a un clic di distanza dalla pubblicazione. La rete è il regno delle *reazioni,* della *compulsività* e delle emozioni estreme e polarizzate. Ecco perché internet dovrebbe essere *difficile* abbastanza da forzare l'utente a fermarsi e a riflettere:

Vale la pena sobbarcarsi una discreta mole di lavoro tecnico - e impiegare necessariamente del tempo per farlo - solo per far sapere a tutti questa mia opinione?

Il ruolo del Geminispazio

È qui che il Geminispazio può dare il suo contributo. Per me, questo è principalmente ed essenzialmente uno spazio fatto di *parole,* in un salutare contrasto con gli eccessi audiovisivi della Grande Rete. Alla maggior parte degli utenti dei media sociali apparirà certamente poco familiare e addirittura *ostile;* forse anche *brutto.* Non è qualcosa che possa interessare loro: non gl'importa nulla della riservatezza dei dati, della libertà, della trasparenza; vogliono solo colori e suoni stimolanti, bramano sentirsi emotivamente *punzecchiati* e così dimenticare le loro vite e i loro problemi nel flusso incessante e infinito di rumore delle *timelines.*

Gemini, al contrario, ti costringe a fermarti e a pensare. Ci vuole tempo e dedizione per leggere e così anche per scrivere. Ci vuole tempo per caricare un file di testo in remoto con *scp* o *rsync,* aggiornare manualmente i collegamenti sulle pagine contigue o lanciare un qualunque script che si occupi di queste cose e magari anche delle etichette dei post. Ci vuole tempo anche per scriverlo e testarlo, lo script. Ed è un punto di forza, non un limite.

Si potrebbe pensare che sia un posto elitario, ma non lo è. Gemini è gratuito e aperto a tutti: devi solo sbatterti un pochino per capire come funzionano le cose e per farle funzionare. Non è una piattaforma elitaria perché è stata ideata così, ma perché le masse ignoranti e assoggettate vogliono rimanere tali. Il suo ruolo pertanto non è quello di sovvertire e rimpiazzare la Grande Rete ma di costituire un posto sicuro - le famose Isole Fortunate - per una minoranza di utenti consapevoli e responsabili. Non è possibile immaginare di avere la meglio su di un governo dispotico, che può usare armi nucleari e batteriologiche, quando tutto ciò che hai nel tuo arsenale sono un fucile e qualche pistola. A meno che tu non sia uno di quegli americani *pistolofili* a cui piace pensare che ci sia più gente che muore a causa delle martellate che dei proiettili, ma questa è un'altra storia. Tutto ciò che possiamo fare è smettere di dare in pasto le nostre anime al moloch della Rete Commerciale.

Amo il pluralismo del Geminispazio e la creatività che è riuscita a stimolare tra semplici nerd e programmatori. Sento questo posto un po' come casa mia e credo che in quanto utenti di questo spazio abbiamo la responsabilità di tenerlo nelle migliori condizioni possibili. Ecco perché non vedo di buon occhio capsule e servizi come *Station* e *Bubble* e non mi vedrete mai lì. Di *Antenna* e degli altri aggregatori ho una migliore opinione, ma non credo ugualmente di farne uso. Infatti il mio interesse primario non è *condividere tanto per condividere.*

Il senso del condividere

Ciò che m'importa davvero, la cosa per me veramente fondamentale è la scrittura. Scrivo tanto, ogni giorno: è un piacere che non posso negarmi e al quale attribuisco parte del mio benessere psicologico. L'unico mio rammarico è che il tempo che dedico alla scrittura è tempo sottratto alla lettura, che è altrettanto importante, se non a volte di più.

Non ho molto interesse a rendere noto quello che scrivo e che penso: infatti la fonte della mia soddisfazione è aver chiarito a me stesso il mio pensiero per mezzo della scrittura. Ci sono anche dei motivi che mi spingerebbero a non pubblicare, il primo dei quali è una certa *gelosia* delle mie idee: non saranno eccezionali, ma per me valgono qualcosa per il semplice fatto di essere *mie.* Pubblicarle nella Grande Rete equivarrebbe a svilirle. Non ho neanche voglia di trovarmi coinvolto in inutili e infruttuose diatribe con qualcuno che si sente ferito dalle mie idee o che si senta in dovere di *evangelizzarmi* al suo credo politico o religioso: ho già vissuto esperienze simili e l'unico a goderne è stato il mio farmacista per le ingenti quantità di *gaviscon* che ho consumato in seguito.

Dovrei citare anche le reiterate minacce alle libertà di espressione, in un periodo storico che vede il fascismo riprendere quota: non mi sento più al sicuro a esprimere le mie idee nella Grande Rete.

Tempo fa scrivevo di non voler usare questo spazio per parlare di cose controverse come la politica e la religione. A questo punto mi sento di dover fare un'inversione di rotta, perché credo di sentirmi più a disagio nel parlare della mia vita personale che a diffondere le mie personali - e fallibilissime - opinioni su fatti che tutti conoscono. Credo di aver imparato a distinguere il dissenso onesto e rispettoso dalle repliche piccate, il cui solo scopo è quello d'infiammare gli animi; e all'occorrenza d'ignorare chi non merita risposta.

Ecco perché ho deciso di rimuovere e archiviare tutti i post pubblicati finora e di ricominciare daccapo con un approccio che predilige i temi, invece che la semplice successione temporale delle pubblicazioni. Posterò di rado, come sempre, ma ci sarà comunque una pagina che riporterà le ultime variazioni, giusto per far capire *quanta vita c'è* su questa capsula. È possibile che decida di scrivere questa parte della mia capsula esclusivamente in italiano, sia perché è ancora troppo poco rappresentato nella Piccola Rete, sia perché credo che sia più importante condividere con un pubblico potenzialmente più ampio il mio interesse per le lingue e le letterature antiche, che non le mie personali opinioni. Lasciatemi quest'ultima forma di gelosia!

Sento di avere una responsabilità riguardo alle mie idee, per quanto possano essere ordinarie o strampalate. Certamente alcune di loro saranno giuste e altre sbagliate, ma in ogni caso sento che possiedono una dignità; e sento che non valgono meno di quelle altrui e che anzi - di fronte a tanta immondizia che in rete viene spudoratamente spacciata per oro - probabilmente valgono molto di più, se non altro perché non sono cose buttate lì in fretta e furia, ma adeguatamente ponderate e riflettute.

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Pubblicato il 13 Agosto 2025