Autismo e sensibilità ai sapori

Molte persone autistiche hanno una percezione sensoriale diversa rispetto alla norma, e questo si riflette anche nell’esperienza del gusto. I cibi con troppo sapore—eccessivamente salati, speziati, acidi o dolci—possono risultare sovrastimolanti, generando disagio o addirittura rifiuto.

Questa sensibilità non riguarda solo il gusto, ma anche la consistenza e la temperatura degli alimenti. Alcune persone autistiche preferiscono cibi dal sapore più neutro, con consistenze prevedibili e temperature stabili, mentre altre possono tollerare solo un ristretto numero di alimenti. Questo può portare a diete selettive, che non sono semplicemente una questione di gusti, ma una vera necessità per evitare il sovraccarico sensoriale.

La relazione tra autismo e sensibilità ai sapori è complessa e varia da persona a persona. Alcuni trovano conforto in sapori molto delicati e poco contrastanti, mentre altri sviluppano preferenze specifiche per certi cibi con determinate caratteristiche sensoriali. Inoltre, la percezione del gusto può cambiare nel tempo o in base al livello di stress e affaticamento sensoriale.

Capire queste dinamiche è fondamentale per evitare giudizi affrettati su quelle che possono sembrare "stranezze" alimentari. Accettare e rispettare le esigenze sensoriali di una persona autistica significa riconoscere che il cibo non è solo nutrimento, ma anche un’esperienza sensoriale che può essere più o meno tollerabile a seconda delle caratteristiche individuali.

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