Dopo aver scritto il software seguendo i principi di semplicità ed essenzialità che contraddistinguono la filosofia KISS.
Ho dovuto affrontare il problema dell'hardware, nel senso che avevo bisogno di una scatola che proteggesse e contenesse tutta la parte elettronica: video, altoparlanti eccetera.
Ho subito chiamato il mio amico Gaspare, che si occupa di queste (e molte altre) cose ed è abile nel progettare questo tipo di oggetti che poi stampa con la propria stampante 3D a deposizione.
La conversazione andò più o meno così:
C: «Ciao Gaspare, senti io avevo una sveglia; è una buona sveglia[…]¹In sostanza io ho bisogno di una scatola che la contenga»
Non potevo prevedere cosa sarebbe successo dopo.
Gaspare formulò una domanda che non mi prese in contropiede: «Ma per spegnere l'allarme, quando suona, cosa devi fare?».
«Premere ovunque sullo schermo», dissi sicuro di me.
«E no!» Replico Gaspare, «È scomodo, tu ti sei appena svegliato, ancora devi decidere se ti alzerai o meno, non puoi premere lo schermo. Non hai ancora il giusto coordinamento motorio. Le sveglie si spengono con un bel pulsante fisico, grande e resistente, che devi premere con rabbia, percuotere, perché scatti.»
Sul momento mi sembrò una buona idea, ancora non sapevo in che tunnel fossi entrato: «Buona idea!», risposi.
«Ne mettiamo cinque», aggiunse con convinzione.
«Come cinque!», cominciavo ad allarmarmi.
«Non si sa mai. Ti dovesse venire di aggiungere qualche altra funzione».
Effettivamente c'erano ancora delle funzionalità da implementare e mi affrettai a concordare.
«Ma dimmi una cosa?», dopo una piccola pausa Gaspare mi domando': «Ma se la luce se ne va che succede all'orologio?»
«Ma guarda Gaspare», non sapevo dove sarebbe andato a parare ma avevo capito l'antifona: «L'orologio si sincronizza con un server NTP.
Dunque il problema non si pone; il computer si riavvierà quando l'energia elettrica sarà tornata…»
«E però», mi interruppe, «Se la luce se ne va mentre la sveglia deve attivarsi, rischi di arrivare non svegliarti per andare al lavoro»
«Gaspare guarda», ero in trappola, «Premesso che il tempo dedicato a qualsiasi cosa diversa dal lavoro è sempre tempo ben speso; cosa si potrebbe fare, secondo te?»
Mi gelò: «Ci mettiamo un UPS!».
«Come un UPS!» mi ribellai, inutilmente: «Ma è solo una sveglia!». In realtà mi aveva già convinto.
«Ne vendono di appositi per il Raspberry Pi, usano le batterie a polimeri di Litio», ma non era abbastanza, evidentemente: «Ci dovremmo mettere anche un modulo GPS»,
incalzò.
«Ma Gaspare, è una sveglia! Che c'entra il GPS? Per impostare l'orario lo potremmo usare, ma c'è già il client NTP per quello. È una sveglia!», cominciavo a non trovare altre parole e mi ripetevo, «La prendi, la piazzi sul comodino e la lasci li per anni, si spera, mica te la porti appresso!»
E Gaspare, con mossa da scafato stratega: «Pero' tu mi hai detto che c'è il programma per recuperare il meteo da internet vero?»
«Sì», potevo rispondere prontamente², «l'ho detto.»
«E come devi configurare questo programma perché funzioni correttamente?» domandò.
«Devi inserire le coordinat…», l'ultima parola mi morì in gola.
Era chiaro che stavamo per costruire la sveglia più costosa del mondo, a parte, forse, gli anestesisti rianimatori.
[continua]
¹ Il resto lo conoscete ed adesso sapete anche che sono una persona ripetitiva
² come scrisse Mark Twain
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