L'assassino è costretto ad uccidere ancora
Luigi Cozzi
1975, 90', colore
L'architetto Mainardi, a corto di soldi ma coniugato con una moglie figlia di un ricco industriale, dopo aver scoperto un assassino nell'atto di liberarsi del cadavere della sua ultima vittima, decide di assoldare quest'ultimo come sicario per liberarsi della moglie e intascare una cospicua somma; ma qualcosa nel piano andrà storto e i cadaveri che si lascerà dietro questa storia saranno di più del previsto…
Luigi Cozzi viene presentato, talvolta, come un regista inetto. Autore di imbarazzanti pellicole come: "Paganini Horror" (nel quale una fetta cospicua di scene si sintetizzano in: "donne dentro una stanza che urlano a turno") e "Scontri Stellari Oltre la Terza Dimensione" (pellicola nella quale, invece, per arrembare una stazione spaziale a zonzo per la galassia, delle astronavi ne sfondano le vetrate(!) e da queste navicelle, poi, ne fuoriescono soldati senza respiratore (per non parlare della pressurizzazione)¹.
Io, personalmente, sarò tra i pochissimi ad aver apprezzato la collaborazione tra Cozzi e la rivista "Nocturno" (rivista che sta vivendo una angosciante e lenta agonia, purtroppo). Nella sua rubrica Cozzi mostrava una conoscenza del mestiere, unita ad una inusuale onestà intellettuale e una vena antiautoritaria che mi sorprese positivamente.
Ma come regista? La risposta si può trovare in questo titolo (il primo lungometraggio per il grande pubblico dell'autore). La prima parte (fino all'assassinio della moglie) ha un ritmo perfetto grazie ad un montaggio impeccabile. Ma la tensione ottenuta non potrebbe essere solo opera del montatore, ci deve essere una regia dietro per avere questi risultati, quindi possiamo concludere che Cozzi è un ottimo regista; che purtroppo ha dovuto, durante tutta la carriera, lottare con fondi ridottissimi.
Purtroppo il film ha il suo difetto principale nella dilatazione di tutto l'episodio relativo all'inseguimento (e all'esplorazione della casa abbandonata a seguire) e in un finale piuttosto deludente; ma resta a mio avviso, un buon lavoro che mi fa pensare a quali risultati avrebbe ottenuto Cozzi, in un ambiente produttivo più adeguato alle sue capacità.
Ciao!
C.
¹ sempre se non ricordo male!
#recensioni